C’è un cielo reale che non guardiamo più, un cielo vero, pieno, profondo, che per millenni ha guidato e ispirato gli esseri umani.
Oggi, quell’orizzonte stellato è nascosto dalle luci, dalla fretta e dall’abitudine.
Eppure, ritornare a guardare le stelle è ancora possibile e può trasformare profondamente il nostro modo di viaggiare.
Nasce da qui l’astroturismo: dal bisogno di rallentare, di riconnettersi con il tempo, di uscire dalla luce artificiale per ritrovare l’immenso e cauto silenzio del cielo notturno.
Nel mondo che va a mille, alzare gli occhi può creare momenti unici, intensi e densi di significato.
Cos’è l’astroturismo?
L’astroturismo, detto anche turismo astronomico, è un modo di viaggiare che ha al centro l’esperienza del cielo stellato. Può essere vissuto sia con osservazioni astronomiche con strumenti professionali, sia vivendo la notte come paesaggio da esplorare, con il corpo e i sensi.
È il viaggio verso luoghi dove il buio è ancora naturale, dove si può contemplare il cielo nella sua forma più pura.
A volte significa partecipare a incontri guidati con esperti, altre volte semplicemente sdraiarsi su un prato e lasciare che le stelle si mostrino nella loro bellezza.
L’astroturismo può includere l’osservazione:
- del cielo notturno;
- dei pianeti;
- di eventi astronomici particolari, come piogge di meteoriti o eclissi solari.
Si pratica generalmente in località remote, in cui l’inquinamento luminoso è ridotto al minimo, creando alternative turistiche in luoghi meno trafficati e più intimi.

L’astroturismo e le altre forme di turismo sostenibile
L’astroturismo si inserisce tra le nuove tipologie di turismo che scelgono la lentezza, la sostenibilità, il rispetto del tempo e dei luoghi, come lo slow travel, l’ecoturismo e il turismo naturalistico.
È una delle risposte più poetiche a una trasformazione in atto: quella che vede il viaggiatore non come consumatore, ma come abitante temporaneo di un paesaggio.
Vediamone altre forme.
Viaggio ancestrale
Il viaggio ancestrale è una forma di esperienza profonda che invita a riscoprire il legame primordiale tra essere umano e natura.
Non si tratta di un viaggio turistico nel senso classico, ma di un percorso, spesso lento, essenziale e silenzioso, che mira a riconnetterci con ciò che ci ha generato: la terra.
È definito “ancestrale” perché richiama un tempo antico, in cui il viaggio non era consumo o scoperta esterna, ma movimento interiore.
Camminare in ambienti incontaminati, dormire in una casa nel bosco, osservare il cielo notturno lontano dalle luci, raccogliere con rispetto ciò che la natura offre: sono tutte esperienze che appartengono a questa dimensione.
La pratica dell’astroturismo è, alla fine, un viaggio ancestrale: ci ricorda che siamo parte di qualcosa di più vasto e che guardare in alto ci ha sempre aiutato a orientarci, fuori e dentro di noi.

Turismo rigenerativo
Il turismo rigenerativo è una forma evoluta di turismo sostenibile che non si limita a “non danneggiare” l’ambiente o le comunità locali, ma si propone di lasciare i luoghi meglio di come li si è trovati.
È un approccio che considera il viaggio come un’occasione di reciprocità tra chi visita e chi accoglie, e mira a generare valore ambientale, culturale e umano.
A differenza del turismo sostenibile, che spesso si concentra sulla riduzione dell’impatto (meno plastica, meno emissioni, più rispetto), il turismo rigenerativo punta alla cura attiva del territorio, perché:
- rigenera i paesaggi;
- sostiene le economie locali;
- valorizza le tradizioni;
- rafforza il senso di comunità.
Per chi viaggia, significa scegliere luoghi che invitano alla presenza consapevole, alla lentezza, al contatto diretto con la natura e con chi la abita.
Turismo esperienziale
Il turismo esperienziale è una forma di viaggio che mette al centro l’esperienza vissuta in prima persona, trasformando il soggiorno in un’occasione di relazione autentica con il luogo, la natura e le persone.
Non si tratta solo di visitare o attraversare un territorio, ma di abitarlo con consapevolezza, lasciandosi coinvolgere attraverso i sensi, le emozioni e i gesti quotidiani.
A differenza del turismo tradizionale, che spesso si concentra sul vedere più luoghi possibile, il turismo esperienziale valorizza il tempo lento, la presenza attiva e il desiderio di partecipare, con pratiche come:
- cucinare con persone del posto e con ingredienti locali;
- camminare a piedi nudi nel bosco;
- scrivere i propri pensieri immersi nel silenzio (il journaling).
Sono tutte attività che non si consumano, ma si vivono e che lasciano una traccia profonda nell’anima.
Turismo domestico
Il turismo domestico è una forma di viaggio che si svolge all’interno dei confini del proprio Paese.
Non comporta attraversare frontiere, né cambiare lingua o fuso orario, ma offre un’opportunità concreta per scoprire o riscoprire ciò che è vicino, spesso trascurato proprio perché familiare.
Nel contesto attuale, questa modalità assume sempre più il valore di una scelta di consumo responsabile: un modo di viaggiare che sostiene l’economia locale, riduce l’impatto ambientale e valorizza ciò che è vicino.
Significa spesso fermarsi in luoghi meno battuti, esplorare zone interne, borghi, aree rurali o naturalistiche che raccontano la diversità di un Paese dall’interno.
È proprio in questi contesti, lontani dalle luci artificiali, che l’osservazione del cielo diventa un’esperienza privilegiata.
L’astroturismo si intreccia così al turismo domestico come pratica silenziosa e profonda, in cui il cielo notturno torna a essere parte del paesaggio, da contemplare e abitare, ma soprattutto protagonista.
Le minacce all’astroturismo
Il cielo notturno è un ecosistema fragile e la sua principale minaccia ha un nome: inquinamento luminoso.
Le luci artificiali delle città, dei centri abitati, delle strade e delle infrastrutture industriali stanno cancellando la possibilità di vedere le stelle in gran parte del mondo.
Secondo alcuni studi, oggi oltre l’80% della popolazione mondiale non può più vedere la Via Lattea dal proprio luogo di residenza.
Questa perdita non è solo estetica: è simbolica, culturale ed emotiva.
Si sta perdendo un orientamento interiore, una bellezza gratuita e accessibile ad ogni persona.
Ecco perché l’astroturismo si presenta come grande opportunità, perché è un modo per riscoprire e proteggere il buio, bene comune inestimabile.
Friland: osserva le stelle

Dalle casette Friland il cielo è ancora visibile.
Limpido. Immenso. Vivo.
Nel cuore della natura, lontano da interferenze e inquinamento luminoso, è possibile guardare il cielo come lo guardavano i nostri nonni e le nostre nonne.
Le casette Friland offrono le condizioni ideali per praticare l’astroturismo, proprio perché immerse nella natura incontaminata.
Non servono necessariamente telescopi: solo il tempo, il buio e gli occhi rivolti verso il cielo.
Scopri le stanze Friland!




